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In questa poesia di Pasolini abbiamo:

Uomini e ragazzi se ne tornano a casa
– sotto festoni di luci ormai sole –

verso i loro vicoli, che intasano
buio e immondizia, con quel passo blando
da cui più l’anima era invasa

quando veramente amavo, quando
veramente volevo capire.

Non capisco la parola "più" qui. So che "più" può essere il comparativo dell'avverbio "molto". Sarà il caso qui? In questo caso, il paragone si fa con cosa? Con "adesso"? Cioè dobbiamo capire "da cui l'anima era più invasa quando veramente amavo, quando veramente volevo capire, di adesso"?

edit (come chiesto da @Quassnoi): I miei dubbi hanno due motivi:

  1. L'ordine delle parole mi sembra strano (se è per significare "più invasa", perché mettere "più" prima di "l'anima" e non prima di "invasa"?).
  2. Ho una traduzione in francese che è, in generale, molto fedele, ma che, qui, suggerisce un senso diverso ("più l'anima" avrebbe più o meno il senso di "nel profondo della mia anima" e non ci sarebbe nessuno paragone, ma non vedo perché).
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  • 1
    Non sono madrelingua, però mi pare ovvio che si tratti proprio di ciò che dici. C'è qualche ragione per cui ne dubiti? Commented Oct 27 at 18:53
  • 1
    @Quassnoi Ci sono due ragioni. La prima : l'ordine delle parole è diversa (sono consapevole che l'ordine delle parole in poesia è più libera che nella prosa, però comunque mi pare un po strano di mettere "più" prima di "l'anima" per significare "più invasa"). La seconda : ho una traduzione in francese che è, in generale, molto fedele, ma che, qui, suggerisce un senso diverso ("più l'anima" avrebbe più o meno il senso di "nel profondo della mia anima" e non ci sarebbe nessuno paragone, ma non vedo perché). Commented Oct 27 at 20:16
  • Potresti aggiungere questo al tuo post? Grazie! Commented Oct 28 at 1:12
  • @Bruno In italiano (come in francese, anche se in modo diverso) una parte importante dell'effetto "musicale" della poesia è dato dalla posizione delle sillabe accentate. Spostare paroline la cui posizione nella frase è flessibile (come più) è un modo semplice per ottenere la sequenza di accenti desiderata. Commented Nov 2 at 17:52

1 Answer 1

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La parola "più", sebbene modifichi il verbo, viene a volte spostata davanti al soggetto, il quale non mi pare cambiare il suo significato:

  • […] il parto è stato seguito da un collasso grave da cui più la donna non si rimise pur non avendo avuto ulteriore notevole perdita di sangue.
  • Sarete un orfano desolato e inconsolabile, come lo sono io, a cui più la vita non sorride con le sue mille seducenze, come fino a un mese fa.
  • La materia da cui più la loro cruda fantasia rimase tocca e che lavorarono con miglior gusto fu l'argilla.
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  • 1
    (+1) Va però aggiunto che 'essere spostato' nella frase può avvenire per qualsiasi parola, il significato letterale non cambia, ma cambia l'enfasi e il tono della frase, quindi non è indifferente. I tuoi esempi hanno un sapore letterario/antiquato, nella poesia di Pasolini mettere 'più' dopo darebbe un tono quotidiano e non poetico. Esempio da Foscolo: ‘Né mai più toccherò le sacre sponde…’ del sonetto A Zacinto. Così com'è ha un tono alto, poetico. Ma se dicesse' Non toccherò mai più le sacre sponde' avrebbe un tono quotidiano, sembrerebbe che sta parlando a un amico. Commented Oct 28 at 14:58
  • @BakerStreet L'esempio "Né mai più toccherò le sacre sponde…", l'avrei capito senza problema, forse perché va con "mai" e che, in francese si può mettere "jamais plus" ("mai più") prima del soggetto oppure dopo il verbo; ma non è il caso con "plus" ("più") da solo (l'italiano sembra più flessibile nell'ordine delle parole del francese) - è possibile solo nelle espressioni che corrispondono a "più ..., meno ...", "più ..., più ...", etc... Commented Oct 28 at 20:29
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    Sì, anche io penso che l'italiano sia flessibile, non credo ci siano regole, va però tenuto presente che cambiando l'ordine cambia il tono, non è pensabile usare costruzioni come quella di Pasolini o quelle esemplificate da Quassnoi nella vita di tutti i giorni, quella di Pasolini è una costruzione poetica. Anche se pure nel linguaggio quotidiano ci possono essere cambiamenti nell'ordine delle parole a seconda dell'enfasi che si vuole dare. Ma davvero credo che non ci siano regiole. Commented Oct 28 at 20:56

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